Da pochi mesi, dopo una lunga e complessa negoziazione, è stato firmato il primo Contratto Nazionale di Lavoro per i dipendenti dei settori dei Pubblici Esercizi, della Ristorazione Collettiva e Commerciale e del Turismo. Fipe (Federazione Italian Pubblici Esercizi) Confcommercio, tra le firmatarie dell’accordo, sta promuovendo un programma di incontri nelle varie regioni italiane per spiegare nel dettaglio, direttamente sul territorio, i contenuti del nuovo CCNL e cosa comporterà per i lavoratori del settore.
Una delle tappe del roadshow si è svolta a Grosseto presso la Banca Tema in Corso Carducci 14. Ad aprire i lavori sono stati il presidente di Confcommercio Grosseto Carla Palmieri, il direttore provinciale Gabriella Orlando ed il presidente provinciale di Fipe Danilo Ceccarelli. Sono seguiti gli interventi di Stefania Fasano, responsabile Ufficio Paghe Confcommercio Grosseto e, dal nazionale, di Andrea Stoccoro, Area Rapporti Sindacali Fipe.
Nel corso dell’incontro sul nuovo Contratto nazionale, Fipe ha presentato i dati aggiornati sull’occupazione dipendente nei pubblici esercizi di Grosseto e provincia: sono 3.565 i lavoratori operativi in bar e ristoranti (il 6,7% degli addetti della regione), con la componente femminile che prevale nettamente rispetto a quella maschile (2.591 donne contro 974 uomini).
Per quanto riguarda la tipologia di contratto il 45,3% (1.614) è a tempo indeterminato, il 56,3% dei contratti (2.009) è part time. Sul fronte della nazionalità, 2.073 addetti (il 58,1%) sono di nazionalità italiana, mentre i lavoratori stranieri sono 1.493.
Lo scenario complessivo regionale della Toscana vede invece 53.252 lavoratori dipendenti, di cui 36.581 a tempo indeterminato (il 68,7%), e 4.657 stagionali (l’8,7%). I contratti part time sono 31.750, il 59,6%. Le donne impiegate nella ristorazione a livello regionale sono 27.594 (il 51,8%), mentre i lavoratori di nazionalità straniera sono 15.500 (il 29,1%).
Il nuovo contratto è stato firmato per la parte datoriale dai rappresentanti di Fipe, Angem, Legacoop Produzione e Servizi, in rappresentanza della quasi totalità delle imprese del settore, mentre per la parte sindacale è stato firmato dai rappresentanti di Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL.
“Il nuovo CCNL, indipendente e svincolato dai contratti precedenti, ha un campo di applicazione che interessa oltre un milione di addetti di un settore dove operano più di 300.000 imprese con un fatturato di oltre 80 miliardi di euro – ha dichiarato Fipe -. Ci proponiamo di presentare i contenuti di questo storico accordo alle associazioni di categoria presenti sul territorio, che operano a contatto diretto con i lavoratori: l’obiettivo è di fornire un’informazione puntuale e chiarire eventuali dubbi sul nuovo contratto di lavoro di riferimento, il primo dedicato al settore del fuoricasa italiano. Siamo certi che le importanti innovazioni previste potranno garantire una maggiore flessibilità operativa, favorendo quel recupero di produttività necessario per sostenere gli investimenti migliorativi e rafforzare lo sviluppo di un settore chiave dell’economia italiana”.
Il nuovo CCNL si rivolge in particolare a bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, mense scolastiche ospedaliere e aziendali, grandi aziende della ristorazione commerciale multi localizzata, imprese della ristorazione collettiva, cooperative della ristorazione, stabilimenti balneari, discoteche, sale giochi. Tra i punti principali dell’accordo figurano un aumento in busta paga di 100 euro a regime, rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa, durata quadriennale e importanti innovazioni mirate al recupero di produttività.
A fronte del proliferare di forme di dumping contrattuale, ovvero di contratti firmati senza un’adeguata rappresentanza, il nuovo CCNL siglato da Fipe mette in evidenza l’importanza di allargare gli strumenti di welfare per migliorare la qualità del lavoro e dei servizi nel settore. A questo proposito il nuovo accordo ribadisce inoltre l’obbligatorietà all’iscrizione al fondo di assistenza sanitaria integrativa Fondo Est delle aziende che applicano tale contratto, e stabilisce il diritto irrinunciabile dei lavoratori all’erogazione delle prestazioni sanitarie fornite dal Fondo stesso. Per quanto riguarda lo scenario delle iscrizioni dei dipendenti al Fondo Est per l’assistenza sanitaria integrativa, nel territorio di Grosseto e provincia risultano iscritti 1.124 lavoratori dipendenti (con una copertura del 69,6%) e 240 imprese.