“La rivolta del pane” a Firenze

“Da 1800 ero a 3mila euro e più per ciascuna bolletta. A quanto dovremmo vendere i nostri prodotti per rientrare di questi costi? Qualunque prezzo si immagini è impossibile applicarlo perché non ci sarebbe più mercato. Ecco, allora, che senza un intervento immediato sul costo dell’energia lo spettro della sospensione o della chiusura delle attività, anche in Maremma, è altamente verosimile”.

Sono le parole con le quali Danilo Asti, uno dei pasticceri più noti di Grosseto, descrive la sua situazione personale e quella di decine di suoi colleghi fornai e pasticceri di Maremma.

Anche Asti, giovedì, era tra i manifestanti di Firenze nell’iniziativa di mobilitazione regionale organizzata da Assipan Confcommercio Toscana alla presenza del presidente nazionale del sindacato, Antonio Tassone.

Tanti panificatori arrivati da ciascuna delle dieci province della Toscana si sono ritrovati in piazza dei Ciompi a Firenze per lanciare un grido di aiuto al Governo. “Non spegnete la luce sul lavoro” recitava uno dei cartelli esposti dai fornai. E ancora: “Non si cuoce il pane nei forni spenti”; “Il caro energia tutte le imprese manda via”.  

“Rivolta del pane” Assipan Confcommercio – 27 ottobre 2022

Tra i fornai della Toscana scesi in piazza giovedì c’era pure una delegazione della provincia di Grosseto guidata dal presidente provinciale di Assipan Grosseto, Alessandro Berardi, e accompagnata dal direttore di Confcommercio Grosseto Gabriella Orlando e dal neo funzionario dell’area sindacale dell’associazione di categoria Andrea Fabbri.

“E’ stato inevitabile trovarsi qui a Firenze insieme ai colleghi con i quali da tempo stiamo mettendo in luce le difficoltà del settore – afferma Alessandro Berardi, presidente Assipan Confcommercio Grosseto – È un momento davvero molto complicato cominciato con gli aumenti sulle materie prime che abbiamo cercato di contrastare sin dall’inizio. Poi sono arrivati rincari fuori controllo dell’energia. La situazione è diventata insostenibile – conclude Berardi – Produciamo beni di prima necessità e dunque non possiamo riversare sul pane gli aumenti che stiamo subendo. Così rischiamo di restare schiacciati sotto il peso di bollette astronomiche. O interviene il Governo con una soluzione strutturale o non so che fine potremo fare”.  

“Come Confcommercio Grosseto lavoriamo ogni giorno con i colleghi della Confederazione nazionale per portare al tavolo del confronto con il Governo i gravissimi disagi che le categorie più esposte come appunto i panificatori, ma anche i pubblici esercizi, stanno subendo a causa del caro energia – commenta il direttore Gabriella Orlando – La primissima soluzione adottabile resta per noi la ‘moratoria’ sui pagamenti: chi non ce la fa a pagare subito la bolletta non deve essere considerato moroso e non può vedersi staccare le utenze da parte dei fornitori. Deve poter continuare a lavorare in tranquillità potendo contare sulla protezione dello Stato. Successivamente, quando la tempesta sarà passata e magari sarà stato individuato un tetto massimo alle bollette, chi ha sospeso il pagamento dovrà essere messo nelle condizioni di regolarizzare gli insoluti mediante adeguati piani di rateizzazione”.

La manifestazione di giovedì a Firenze è stata solo il primo passo di una mobilitazione generale che per il 14 novembre vedrà un nuovo appuntamento organizzato sempre nel capoluogo regionale in coordinamento con le altre associazioni di categoria: Confesercenti, Cna e Confartigianato. 

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