Le imprese non trovano personale: il commento del presidente Giulio Gennari

Negli ultimi 18 mesi circa la metà delle imprese toscane di commercio, turismo e servizi ha cercato nuovi addetti, ma oltre il 55% ha avuto difficoltà nel reperirlo. Una carenza che per sei aziende su dieci si è tradottta in una riduzione dei ricavi fino al 31% (18% in media) e l’impossibilità di procedere sulla via dell’innovazione.

Questi i dati che emergono da un’indagine condotta da Format Research per Confcommercio.

“Nella provincia di Grosseto il problema della mancanza di personale si sente in tutti i settori economici, ma in particolare nella attività stagionali – commenta Giulio Gennari, presidente provinciale Confcommercio Grosseto – Molti imprenditori nostri associati, in piena stagione turistica, sono in grandissima difficoltà proprio perché non riescono a trovare la manodopera”.

Ci sono poi i danni collaterali dovuti al deficit di nuove assunzioni; sempre dal sondaggio emerge una riduzione dei servizi al cliente.

“La situazione va affrontata su più direttrici – commenta il presidente Gennari –  Sul lungo periodo, c’è il problema dello squilibrio demografico. L’Italia è sempre più anziana, e di fatto i ventenni oggi sono poco più del 10% dell’intera popolazione. Anche i trentenni sono già un terzo in meno dei cinquantenni… L’immigrazione potrebbe fare da contrappeso, ma certo non com’è gestita oggi. Ci vogliono delle azioni strategiche e lungimiranti sulle future presenze straniere, volte a colmare il vuoto di competenze. Terzo aspetto non certo di minore importanza: Naspi, reddito di cittadinanza e la pericolosissima ‘Quota 41’ si traducono in qualcosa di molto simile all’assistenzialismo, e comunque in un disincentivo al lavoro. Pertanto riteniamo assolutamente urgente e necessaria una revisione delle politiche di contrasto alla povertà in un’ottica di sostegno all’occupazione”.

Tutto questo, come ben chiarito infine da Giulio Gennari, “rimanendo ancora nella lunga ed estenuante attesa di una vera riduzione del cuneo fiscale”, perché la riduzione del costo del lavoro è forse “il tema dei temi”, la più importante delle misure che le imprese chiedono alla politica da molti, troppi, anni (e che da altrettanti anni la politica promette – e basta – alle imprese).

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