Prodotti a indicazione geografica e bio: in arrivo i fondi per i ristoranti (e non solo)

Con la legge di Bilancio 2022 è stato istituito un “Fondo per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali e certificati”.
Con una dotazione di un milione di euro per l’anno 2022, il Fondo è finalizzato a sostenere e incrementare l’offerta, nel settore della ristorazione, di prodotti alimentari tipici, IGT e biologici.

Oltre alle imprese della ristorazione, la misura è rivolta anche alle strutture ricettive, come agriturismi e simili, e i pubblici esercizi, comprese le scuole, ovviamente con attività di somministrazione.

Le modalità per la presentazione delle domande saranno individuate con successivo provvedimento ministeriale del MIPAAF, e ve ne daremo comunicazione.

Il provvedimento è volto alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico nazionale e regionale: i contributi infatti, come anticiipato, saranno erogati agli esercizi per sostenere ed aumentare l’offerta di prodotti alimentari tipici (PAT), nonché di prodotti ad indicazione geografica protetta  (DOP,  IGP  e  STG) e biologici. L’obiettivo non è solo sostenerne la diffusione, ma anche la migliorarne la conoscenza da parte dei consumatori.

Per poter accedere al contributo, i soggetti che presentano l’istanza dovranno, alla data della domanda:

– somministrare prodotti alimentari tipici provenienti dalla Regione ove è ubicato l’esercizio o, in caso di necessità, da Regioni limitrofe, nonché di prodotti ad indicazione geografica protetta e biologici (l’utilizzo di tali prodotti dovrà essere adeguatamente pubblicizzato nell’ambito dell’offerta commerciale dell’esercizio);

– promuovere la conoscenza da parte dei consumatori della storia e della cultura enogastronomica di ciascuna Regione e Provincia autonoma, di cui sono espressione i prodotti agricoli tradizionali.

Le risorse saranno ripartite su base regionale, in funzione del numero delle produzioni alimentari tipiche e di denominazioni protette delle diverse Regioni. L’ammontare per ciascun territorio regionale sarà poi ripartito in parti uguali tra i soggetti ammissibili.

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