Balneari compatti in attesa della sentenza della Corte Europea di Giustizia

Sib-Confcommercio Grosseto associa 43 stabilimenti balneari in provincia di Grosseto, risultando nei numeri il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria. Un sindacato unito e coeso nella battaglia contro l’applicazione della Bolkestein alle concessioni demaniali marittime come dimostrano le iniziative condotte a più livelli, a cominciare dalla Corte di Giustizia Europea che il prossimo 20 aprile si pronuncerà al riguardo. Il presidente provinciale dei balneari di Confcommercio è l’imprenditore Daniele Avvento, ed è lui che insieme alla presidente regionale del Sib-Confcommercio, avvocato Stefania Frandi, sta tutelando le imprese del territorio associate in un braccio di ferro molto complicato che si consuma simultaneamente su due tavoli: quello del Governo italiano e quello della Commissione Ue. Sib-Confcommercio ha sempre avuto le idee chiare sulla questione balneare: la Bolkestein non doveva essere applicata alle concessioni demaniali marittime; il Consiglio di Stato non può arrogarsi poteri legislativi che la Costituzione della Repubblica attribuisce ad altre istituzioni dello Stato; la legge Draghi sulla trasparenza deve essere abolita e sostituita da una legge coerente che tuteli e valorizzi le imprese balneari che nel loro insieme producono una grande parte del Pil italiano; eventuali bandi di gara non possono non tenere conto in maniera adeguata degli investimenti fatti nel corso degli anni dagli attuali concessionari e degli sforzi economici da essi periodicamente messi in campo per il ripristino delle condizioni di esercizio delle strutture spesso distrutte da eventi calamitosi imponderabili.

“Questi pilastri della nostra posizione sulla questione Bolkestein – afferma Daniele Avvento, presidente del Sib-Confcommercio Grosseto – sono riassunti nel comunicato stampa con cui abbiamo accompagnato la lettera inviata al Presidente della Repubblica: la concorrenza non si fa sostituendo i titolari delle aziende da loro create con soggetti che desiderano impossessarsi delle aziende altrui invece di crearsele da sé; né la Costituzione Italiana né il Trattato europeo consentono un indebito arricchimento di taluno e un ingiusto e odioso depauperamento di altri; è urgente una legge che assicuri un corretto bilanciamento fra l’esigenza di una maggiore concorrenza con la tutela dei diritti dei concessionari attualmente operanti”.

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