Caro-benzina: il cartello del prezzo medio è realtà. Inutile

Alla fine il Governo è voluto andare avanti per la sua strada e ha partorito il più volte annunciato cartello del prezzo medio dei carburanti a livello regionale. Il decreto attuativo del Ministero delle imprese e del Made in Italy è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale nei giorni scorsi. A partire dal 1 agosto i distributori dovranno esporre i prezzi medi entro le 10.30 qualora aprano gli impianti prima delle 8.30, orario in cui il Ministero sul proprio sito internet rilascerà i dati elaborati a seguito delle preventive comunicazioni effettuate sempre dai gestori. Qualora l’orario di apertura sia successivo alle ore 8.30, gli esercenti espongono i prezzi medi entro le due ore successive all’apertura. In caso di apertura 24 ore su 24 i benzinai esporranno i prezzi medi entro le 10.30. Il cartellone riportante i prezzi medi deve essere esposto all’interno dell’area di rifornimento, nel rispetto delle condizioni di sicurezza in modo da garantirne adeguata visibilità. Il cartellone reca apposita indicazione che i valori in esso presenti sono riferiti ai prezzi medi. La dimensione dei caratteri usati è determinata in modo da garantirne la visibilità in condizioni di sicurezza assicurando una dimensione minima pari a 12 cm in altezza. Leggendo dall’alto verso il basso va esposto prima il prezzo del gasolio, poi quello della benzina, quindi quello del GPL e infine quello del metano.

La segreteria territoriale Figisc-Confcommercio di Grosseto continua a ritenere tale provvedimento inutile per il raggiungimento delle finalità che si propone, ovvero il contrasto alle presunte speculazioni sul cosiddetto caro-benzina, ché non ci sono mai state se non in casi circoscritti al di fuori della legge. Di certo tali presunte speculazioni non hanno mai riguardato la stragrande maggioranza di benzinai onesti che dal commercio dei carburanti ricavano da sempre margini bassissimi, ai limiti della sopravvivenza. Il cartello del prezzo medio, invero, non fa altro che complicare ulteriormente la vita ai distributori onesti gravandoli di ulteriori incombenze per adempiere alle quali sono costretti a sottrarre tempo utile alle attività più redditizie. Figisc-Confcommercio Grosseto sostiene l’iniziativa del sindacato Figisc Nazionale tesa a chiedere al Governo approfonditi chiarimenti su alcune questioni operative che nel decreto del Ministero vengono soltanto tratteggiate.

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