I negozi del settore moda rischiano di non riaprire: Confcommercio lancia un grido di allarme

negozio-chiuso“Il commercio sta vivendo momenti drammatici. Tra le categorie che da questa terribile pandemia usciranno maggiormente danneggiate, ci sono sicuramente i dettaglianti del settore moda, abbigliamento, calzature, accessori, intimo, tessile per la casa”.
A lanciare il grido di allarme è la Confcommercio di Grosseto, che aggiunge: “Questa categoria dovrà affrontare, oltre ai problemi comuni a tutti gli altri commercianti, anche altre pesanti difficoltà. Non dobbiamo permettere che le saracinesche oggi abbassate per effetto delle misure a contrasto della diffusione del contagio non vengano riaperte, quando questo tsunami sarà finito”.
L’associazione di categoria fotografa la situazione. “Pensate che tutta la merce della stagione primavera / estate è arrivata nei negozi poco prima dell’emergenza – spiegano da Confcommercio Grosseto – Nessun fornitore accetterà resi e questo potrebbe comportare che, quando tutto si sarà normalizzato, è molto probabile che buona parte di questa merce non possa più essere venduta. Nella migliore delle ipotesi salterà completamente la vendita della merce della primavera.
Per tentare di salvare almeno le vendite della stagione estiva sarà necessario intervenire sulla normativa delle vendite straordinarie, promozionali e saldi di fine stagione. Se così non fosse il settore moda verrebbe definitivamente schiacciato dalle grandi catene, quasi sempre multinazionali, che alla ripartenza farebbero la corsa a qualsiasi tipo di sconto. Determinando così la morte definitiva dei negozi di abbigliamento, calzature e accessori”.
E c’è poi da affrontare il problema del pagamento dei fornitori di tutta la merce appena arrivata nei negozi. Moltissimi fornitori hanno già ricevuto il pagamento delle fatture o hanno vaglia cambiari, cambiali e ad ogni altro titolo di credito o atto avente forza esecutiva.
La domanda è: come potranno essere onorati questi pagamenti?
“Su questo fronte la Federmoda Confcommercio ha presentato la proposta di emendamenti ai Decreti 2 marzo 2020 e 17 marzo 2020 – continuano dall’associazione grossetana – finalizzati ad ottenere la sospensione dei termini di scadenza dei pagamenti effettuati tramite queste modalità. Un altro grande problema riguarda la stagione autunno / inverno. Quasi tutti gli ordini contengono la clausola che prevede che, in caso di mancato o parziale ritiro della merce, il commerciante debba comunque pagare dal 30 al 50% della merce non ritirata. Anche su questo punto Federmoda Confcommercio sta lavorando per far introdurre una norma che renda inapplicabile tali clausole”.
Nella speranza di poter ripartire per la stagione estiva, l’ennesima preoccupazione dei negozianti riguarda la data prematura dei saldi di fine stagione. “Su questo fronte – aggiungono da Confcommercio Grosseto – è decisivo un intervento legislativo sul posticipo della data di inizio, rinviandoli a non prima del 15 agosto”.
La Confcommercio conclude appellandosi al senso di resposabilità dei cittadini, considerato la vera eredità di questa grave emergenza coronavirus, perchè gli acquisti sul web (in particolare quelli sulli grandi piattaforme) non si sono certo fermati, anzi, i numeri parlano di un nuovo boom.
“Come possiamo pensare di far ripartire l’economia se continuiamo a spostare ricchezza da noi – concludono dall’Ascom Confcommercio – ai colossi del commercio on-line? Perché l’economia siamo noi, la determiniamo noi, con le nostre scelte di tutti i giorni”.

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