Saldi invernali pronti a partire: via dal 5 gennaio

Anche in Maremma venerdì 5 gennaio partono i saldi invernali. Come ogni anno l’Ufficio Studi di Confcommercio ha elaborato dati statistici che hanno permesso a Confcommercio Toscana di redigere un’indagine previsionale su tutto il territorio regionale. Il quadro che emerge, per quanto riguarda la provincia di Grosseto è sostanzialmente confortante, anche se all’orizzonte resta molta incertezza. Infatti, nonostante segnali incoraggianti, siamo ancora lontani dai livelli precedenti alla crisi pandemica (riferimento ai saldi invernali del 2020).  Tra le ‘luci’ si registra il numero di persone interessate a fare acquisti in periodo di saldi: secondo l’indagine di Confcommercio Toscana 6 maremmani su 10 approfitteranno degli sconti. Inoltre, a crescere in maniera decisa rispetto ai saldi invernali 2022 sarà  l’importo medio pro-capite che verrà speso: 133 euro, contro i 119 del 2022.  Ciò che frena gli entusiasmi, però, è che nel 2020 i grossetani avevano speso mediamente 162 euro e quindi si è ancora lontani da quei livelli.  Ma un altro segnale che fa ben sperare è che il  volume d’affari generato in Toscana dalle vendite di fine stagione, che dureranno 60 giorni, quest’anno potrebbe superare i 292milioni di euro, 21 in più dello scorso anno.

“Sono certa che i consumatori della nostra provincia apprezzeranno molto i saldi di quest’anno per l’ampia scelta di prodotti di moda, tendenza e qualità – afferma Maria Letizia Fanara, presidente di Federmoda-Confcommercio Grosseto – Si potranno fare acquisti con un rapporto qualità/prezzo davvero conveniente, come raramente accaduto in passato. Sia nei negozi più tradizionali dei tanti comuni della Maremma, sia nelle boutique più grandi presenti in città come Grosseto o Follonica o Orbetello, saranno possibili affari molto allettanti grazie a una scontistica che accontenta il cliente senza andare a incidere sulla qualità, anche estetica, dei prodotti.  Maglieria, pantaloni, giacconi, scarpe, accessori saranno ora più che mai oggetto dei desideri per via dei prezzi che non hanno subito aumenti come invece in altri settori che hanno risentito dell’inflazione. C’è, però da fare una considerazione – aggiunge Fanara – Per favorire i consumi che nell’ultima parte del 2022 sono risultati stagnanti qualcuno ha fatto sconti anche a inizio dicembre, e questo potrebbe indurre i cittadini a pensare che adesso la merce in saldo sia ulteriormente scontata, ma è bene ricordare che i saldi seguono regole precise. Ad esempio come quella della restituzione dei capi. Le legge obbliga il commerciante alla sostituzione del capo acquistato in saldo soltanto se è difettoso. In tutti gli altri casi è discrezione del negoziante fare una cortesia al cliente che, eventualmente, può provvedere solo dietro presentazione dello scontrino di acquisto”.  

“I toscani hanno speso meno durante la stagione normale per calzature e abbigliamento, ora sono pronti a fare acquisti approfittando degli sconti – spiega il presidente di Federmoda-Confcommercio Toscana Paolo Mantovani – Tra aumento dei costi energetici, inflazione in salita, preoccupazione per il futuro, questo ultimo scorcio del 2022 non ha certo favorito lo shopping nel settore moda. A rallentare le vendite ci si è messo anche il clima, ancora particolarmente mite ma addirittura quasi estivo fino all’inizio di novembre”. Per queste ragioni c’è un clima di fiducia nei confronti dei saldi invernali 2023.

LE REGOLE DEI SALDI – Confcommercio ricorda ad esercenti e consumatori le principali regole per il corretto svolgimento delle vendite in saldo.

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: in Toscana è obbligo del negoziante indicare il prezzo normale di vendita e lo sconto. Non necessaria l’indicazione del prezzo finale risultante dopo lo sconto.

6. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

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