Tabaccherie, torna l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con Determinazione Direttoriale n. 355282/RU, pubblicata sul proprio sito Ufficiale, ha revocato l’esonero sui generi di Monopolio dall’obbligo pagamenti elettronici, introdotto lo scorso ottobre.


“Con nostra meraviglia e, soprattutto, grande disappunto – commenta Gabriella Orlando, direttore Confcommercio Grosseto – è stato ripristinato l’obbligo di accettare i pagamenti con bancomat, carte di credito con e altre forme di pagamento digitale, per l’acquisto di tabacchi e sigarette, marche da bollo e francobolli, anche per piccoli importi. Non possiamo che essere in disaccordo con questa decisione. Anche perché, al di là che le condizioni del servizio Pos siano più o meno migliorate per i commercianti, resta il fatto che i generi di Monopolio sono prodotti a bassissima marginalità. Sono inoltre prodotti, come più volte rimarcato, che hanno una tassazione assolta all’origine e pertanto non può esserci evasione fiscale. E’ assurdo. Quindi siamo di nuovo di fronte ad un’operazione che perde della sua finalità, ovvero far emergere il sommerso tramite l’incentivazione dei pagamenti digitali, ma che va solo a penalizzare i commercianti”.

Oltretutto alla Confcommercio non convincono le motivazioni di questo improvviso ripensamento.
Si legge che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli abbia ritenuto di dover effettuare una rivalutazione complessiva di quanto precedentemente disposto in relazione alle condizioni ad oggi offerte dagli intermediari bancari e finanziari per l’erogazione del servizio. In particolare, avrebbe rilevato l’ADM, “risultano sul mercato variegate offerte del servizio POS, tra le quali tariffe flat, indipendenti dal numero di transazioni effettuate, e tariffe che prevedono il rimborso delle commissioni per i micro-pagamenti inferiori a 10 Euro”.
“A noi risulta diversamente  – conclude Orlando – Alcuni Istituti di credito hanno ridotto le commissioni, altri hanno delle promozioni di ingresso, ma non c’è un trattamento univoco. E soprattutto non c’è niente di strutturale per la categoria”.

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