Balneari: non strumentalizzare parere motivato Ue

“Utilizzare in maniera strumentale il recente ‘parere motivato’ Ue sulla questione balneare (uno dei tanti pareri che la Commissione europea ha comminato all’Italia sulle tematiche più diverse) per tentare un colpo di mano a danno dei balneari significa mettere a repentaglio il presente e il futuro di migliaia di famiglie che noi come Sib, Sindacato italiano dei balneari di Confcommercio, abbiamo il dovere di difendere a ogni costo”.

Così Daniele Avvento, presidente del Sindacato italiano balneari Confcommercio della provincia di Grosseto, commenta le notizie stampa che riportano con molta enfasi la notizia dell’emissione da parte della Commissione Ue di un parere motivato riguardo la mancata applicazione della direttiva Bolkestein al settore balneare. Pare motivato che rappresenta un ulteriore tassello della procedura di infrazione avviata al riguardo dalla Ue.

“Il parere motivato emesso dalla Commissione era per certi versi scontato in considerazione del fatto che quasi tutte le procedure di infrazione di cui è protagonista il nostro Paese (ben 77 ancora aperte) hanno registrato questo ‘passaggio’ – spiega Avvento – Ci risulta che l’Italia abbia ancora 18 ‘pareri motivati’ aperti; quello meno recente è di dieci (leggasi dieci) anni fa e riguarda l’Ilva di Taranto. Per dire. Il problema, quindi, non è il ‘parere motivato’ sulla mancata applicazione della Bolkestein ai balneari, quanto, piuttosto, l’uso politico che alcuni politici, di diversi schieramenti, ne vorrebbero fare. Abbiamo l’impressione che qualcuno voglia agitare questo spauracchio per far digerire ai balneari soluzioni del tutto inaccettabili”.

“Il Sindacato italiano balneari Confcommercio – conclude Avvento – ritiene il parere motivato della Commissione Ue privo di senso e di efficacia in quanto segue una procedura di infrazione avviata all’indomani della legge Centinaio (145/2018) che è stata abrogata dalla legge Draghi del 2022, la quale non è stata contestata dalla Ue con una lettera di messa in mora. Aggiungo, inoltre, che è di tutta evidenza come il Governo sia fortemente impegnato a fare una legge di riforma di tutto il settore, tanto è vero che è già stata fatta la mappatura delle concessioni demaniali così come disposto dalla Corte di Giustizia europea. E la sentenza della Corte di Giustizia europea è vincolante per tutti, Commissione Ue inclusa. Lo stesso parere motivato, tra l’altro, non contesta la mappatura effettuata dal Governo sul profilo giuridico, ma solo su quello tecnico osservando che la mappatura è stata effettuata solo su scala nazionale e non anche su quella locale.  Chiudo facendo notare come anche la portavoce della Commissione Europea quando abbia sottolineato che ‘questo parere non pregiudica la interlocuzione con il Governo italiano’. Come Sib, dunque, ci auguriamo che il Governo prosegua e intensifichi il confronto con la Commissione UE”.

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