“Basta commissioni sui micropagamenti, una battaglia giusta per i nostri esercizi”

Anche a livello locale, la questione delle commissioni sui pagamenti digitali sta diventando sempre più centrale per gli esercenti. A rilanciare il tema è Fipe Confcommercio Grosseto, che, alla luce dell’indagine recentemente diffusa da Banca d’Italia, sottolinea la necessità di intervenire subito, soprattutto sui micropagamenti, che rappresentano una quota crescente delle transazioni quotidiane.

Il contesto è chiaro: il numero di pagamenti elettronici in Italia è in crescita (oggi il 38,4% del totale), ma restano criticità, soprattutto per le imprese più piccole. Il costo medio di una transazione elettronica è ancora superiore a quello del contante (0,28 euro contro 0,23), e il progressivo abbandono delle carte di debito, meno costose delle carte di credito, rende la situazione ancora più difficile per molti pubblici esercizi.

“I risultati emersi dall’indagine di Bankitalia evidenziano come sia necessario proseguire sulla strada della crescente riduzione dei costi delle transazioni fino ad azzerare quelli sui micropagamenti, che penalizzano pesantemente le imprese, in particolar modo quelle di piccole dimensioni. Si tratta di un’azione che potrà far bene anche alla diffusione dei pagamenti digitali perché il maggior numero di transazioni che le persone fanno ogni giorno riguardano proprio le piccole spese.  Tuttavia ciò di cui si avverte il bisogno è di avere una maggiore trasparenza e comparabilità dei costi per consentire alle imprese, soprattutto alle più piccole, di scegliere più facilmente e con consapevolezza”, ha dichiarato Aldo Mario Cursano, Vice Presidente Vicario di Fipe-Confcommercio.
Anche il presidente provinciale interviene con forza: “Nel nostro territorio vediamo ogni giorno ragazzi e ragazze che pagano il caffè, una bottiglietta d’acqua o una brioche con lo smartphone. È un’abitudine sempre più diffusa, giusta e naturale — afferma Danilo Ceccarelli, presidente di Fipe Confcommercio Grosseto —. Ma dietro quel gesto c’è un costo che oggi grava tutto sul gestore. Non possiamo accettare che le imprese, già messe a dura prova, debbano subire anche questo tipo di penalizzazione. Serve equità. Per questo, come Fipe Grosseto, chiediamo con forza commissioni azzerate per i micropagamenti e più trasparenza nei contratti con gli operatori dei pagamenti digitali.” 
Secondo Fipe, incentivare l’uso del digitale non può andare a discapito di chi lo deve accettare: bar, ristoranti, gelaterie, attività stagionali e negozi di prossimità. Un sistema più equo è possibile, ma deve partire subito.

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