Il ministero dell’Interno ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto contenente le nuove linee guida per la “prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici”.
Riassumendo, queste misure annunciate hanno subito sollevato le proteste delle Associazioni di categoria. “Siamo sconcertati non solo dal contenuto del decreto, ma anche dalle modalità con cui questo è stato concepito, quale prima associazione di rappresentanza del settore dei pubblici esercizi non siamo stati consultati” hanno commentato dalla sede nazionale di Fipe Confcommercio.
Per arginare il malcontento di bar e locali, sono poi prontamente arrivate le rassicurazioni del Viminale: “Le linee guida forniscono indirizzi per la stipula di accordi in sede territoriale cui è possibile aderire su base volontaria, senza alcun obbligo e senza quindi nuovi costi per gli operatori”.
Anche Fipe Confcommercio Grosseto ha accolto positivamente la precisazione del Viminale sulla natura volontaria delle linee guida, anche se continuano a non convincere tanti aspetti, a partire dall’annunciato “meccanismo premiale per gli esercenti virtuosi”.
“Il tema della sicurezza ci sta molto a cuore – precisa il presidente Fipe Confcommercio Grosseto Danilo Ceccarelli – è fondamentale per le nostre attività e per i nostri clienti. Siamo convinti che una collaborazione con il Ministero dell’Interno e le forze dell’ordine possa ulteriormente rafforzare le azioni di prevenzione, ma non ci convince la questione del meccanismo premiale su un lavoro che non è il nostro. Auspichiamo che venga convocato al più presto un tavolo di lavoro per chiarire modalità e ambiti di applicazione di queste linee guida, che devono rimanere su base volontaria, evitando che responsabilità estranee all’attività di pubblico esercizio siano attribuite alle imprese”.
E per quanto concerne i protocolli sulla sicurezza, il presidente provinciale Ceccarelli ricorda quelli già in essere, anche a Grosseto: “Le collaborazioni con le istituzioni sono già una realtà per il mondo della notte e in particolare per i locali da ballo, che da tempo hanno adottato protocolli specifici”.
Il presidente conclude infine con una riflessione: “Ristoranti e bar già contribuiscono ad aumentare la sicurezza del territorio con la loro semplice presenza. Non dovrebbero essere sovraccaricati di ulteriori obblighi o di ulteriori spese, ma anzi, andrebbero maggiormente tutelati per il loro ruolo sociale e di servizio. Ci chiediamo, inoltre, chi degli avventori leggerà davvero i codici di condotta esposti nei locali”.


