In provincia di Grosseto sono sempre meno le persone che scelgono la professione dell’agente di commercio per il proprio impiego lavorativo. L’età media degli agenti attualmente operativi si sta progressivamente alzando raggiungendo la media nazionale dei 52 anni. Questa situazione rappresenta un problema significativo anche per le imprese mandanti che si avvalgono della collaborazione di questi professionisti. Fnaarc (Federazione nazionale associazioni agenti di commercio) Confcommercio Grosseto è fortemente preoccupata e per questo, anche a livello nazionale, chiede l’apertura di un tavolo di confronto tra il mondo degli agenti di commercio e quello delle aziende mandanti.
“Gli agenti sono fondamentali per le piccole e medie imprese e svolgono un ruolo cruciale nelle reti commerciali delle grandi aziende, contribuendo in modo significativo al Pil del nostro Paese – afferma Valter Bruni, presidente di Fnaarc Confcommercio Grosseto – Molte piccole e medie imprese, che sono il cuore pulsante della nostra economia, hanno potuto crescere e continuano a vendere i loro prodotti e servizi grazie agli agenti di commercio. Questi professionisti, spesso gestendo più mandati contemporaneamente, riescono a sostenere i costi della loro attività e a garantire una presenza sul mercato anche per aziende che altrimenti non potrebbero permetterselo.”
La retribuzione basata sulle commissioni motiva gli agenti a raggiungere e superare costantemente nuovi obiettivi di vendita, mantenendo un importante presidio sul mercato anche nell’era delle vendite online, e fungendo da barriera alla concorrenza estera. Tuttavia, il numero di agenti e rappresentanti di commercio in Italia è diminuito di circa 4mila unità all’anno, arrivando a 209mila, di cui 18mila prossimi alla pensione, mentre le aziende preponenti che si avvalgono degli agenti sono 57mila. Tra questi, il 74% sono plurimandatari e il 26% monomandatari. Solo il 15% degli agenti di commercio sono donne. Il ricambio generazionale è difficile da realizzare senza il supporto delle aziende, a causa di un fisco oneroso, costi di gestione elevati e condizioni contrattuali spesso non conformi agli Accordi Economici Collettivi.
“Molte aziende mandanti non considerano adeguatamente i costi reali dell’attività dell’agente, ignorando il fatto che un agente correttamente inquadrato può dedicarsi con maggiore tranquillità al proprio lavoro, diventando un investimento sicuro per l’azienda nel lungo termine,” sottolinea il presidente di Fnaarc Grosseto Valter Bruni.
Randstad, talent company leader a livello mondiale, conferma queste criticità.
“Il costante calo degli agenti e rappresentanti di commercio – riprende Bruni – ha portato molte aziende a non presidiare efficacemente i territori di interesse e, in molti casi, a perdere un portafoglio clienti fidelizzato, senza poter trasferire le competenze e l’esperienza acquisite sul campo a un nuovo agente giovane. Questo passaggio di competenze è ancora più difficile per un agente plurimandatario. Così come gli agenti di commercio supportano quotidianamente le aziende nell’affrontare i mercati, noi vogliamo collaborare con le aziende mandanti per rilanciare la figura dell’agente di commercio, il cui calo sta danneggiando principalmente le reti commerciali delle aziende stesse. Fnaarc è quindi pronta a dialogare con le aziende per affrontare insieme il delicato tema del ricambio generazionale che interessa la nostra categoria”.
“Come sistema delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi – chiosa Gabriella Orlando, direttore Confcommercio Grosseto – auspichiamo che aziende mandanti e agenti di commercio possano trovare gli strumenti più utili e più efficaci per invertire una tendenza pericolosa anche e soprattutto per la Maremma, territorio privo di grandi industrie e il cui sviluppo è fortemente legato alla solidità delle reti commerciali”.