Le sagre? Solo nel contesto in cui sono nate

Con l’avvicinarsi dell’avvio ufficiale della stagione turistica 2023 Confcommercio Grosseto vuole richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle amministrazioni comunali che si accingono a organizzare o ad autorizzare sui propri territori l’organizzazione manifestazioni di intrattenimento con attività di somministrazione temporanea di alimenti e bevande, il più volte dibattuto tema delle sagre.

L’associazione di categoria del commercio, del turismo e dei servizi ritiene le sagre eventi irrinunciabili per la tenuta sociale delle realtà territoriali della Maremma e della Toscana, soprattutto per quelle più interne e isolate. Tuttavia crede necessario e inderogabile che la loro organizzazione debba avvenire in un quadro di regole chiare volte al mantenimento del giusto equilibrio tra pesi diversi tuttora in capo agli attori del mondo della somministrazione. Ciò al fine non soltanto di tutelare coloro che nella ristorazione professionale investono risorse, professionali ed economiche, tutto l’anno per poter restare al passo con norme che cambiano in continuazione e con condizioni di mercato che fluttuano per cause spesso esogene, ma anche e soprattutto per valorizzare la vera essenza per la quale le sagre sono nate.

Si tratta di manifestazioni intimamente legate al territorio in cui sono organizzate e che poggiano (o dovrebbero poggiare) la loro esistenza sulla valorizzazione di tradizioni specifiche, culti religiosi particolari o prodotti eno-gastronomici tipici di quei luoghi, difficilmente ritrovabili in zone diverse. Confcommercio Grosseto riconosce le sagre come manifestazioni importantissime per l’identità delle singole comunità, nonché per la trasmissione alle future generazioni di tradizioni popolari e memorie che senza questi appuntamenti rischierebbero di andare perse per sempre. Allo stesso tempo, però, è impossibile negare come nel corso degli ultimi anni questo spirito ‘romantico’ sia stato in certa misura messo in secondo piano per fare posto a un’idea di “business alternativo” a buon mercato. Un modo di interpretare le sagre che trova spazio in una legge regionale con maglie ancora troppo larghe, talvolta utilizzate dai Comuni per una interpretazione estensiva della norma, con la conseguente produzione di regolamenti negativamente impattante sugli equilibri del sistema della somministrazione.

E’ quanto accaduto di recente a Campagnatico dove il sindaco Pesucci ha pensato di poter varare  un nuovo regolamento per le attività di somministrazione temporanea risultato in realtà inappropriato rispetto al contesto per il quale avrebbe prodotto effetti. Si trattava, infatti, di un testo potenzialmente foriero di una liberalizzazione totale delle attività di somministrazione ‘in deroga’, che non poteva essere – come non è stato – avallato da Confcommercio Grosseto in un percorso concertativo peraltro solo abbozzato. Va tuttavia riconosciuta e apprezzata la disponibilità del sindaco Pesucci e dell’amministrazione di Campagnatico tutta ad accogliere i rilievi immediatamente prodotti da Confcommercio e a sospendere la già programmata approvazione del regolamento.  E’ questo l’approccio che riteniamo più corretto per valorizzare i territori e le manifestazioni più peculiari che lo caratterizzano: la sintesi dei contributi propositivi presentati da tutti gli attori interessati al tema sagre produce risultati sicuramente migliori rispetto a scelte affrettate sottratte ai necessari approfondimenti.

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