Strutture ricettive, locazioni turistiche e locazioni brevi: l’obbligo del CIN

Prende corpo in questi giorni la novità del Codice identificativo nazionale che da ora in poi identificherà, anche in maniera visiva, tutte le strutture ricettive e tutti quegli immobili dei privati cittadini affittati (in forma imprenditoriale o meno) per finalità turistiche o per periodi inferiori ai 30 giorni. Entro il 1 settembre, infatti, è prevista la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Avviso attraverso cui il Ministero del Turismo annuncerà l’apertura della piattaforma informatica denominata Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR). Sarà proprio attraverso questa piattaforma che i soggetti interessati potranno richiedere il Codice identificativo nazionale.

“Si tratta – spiega Gabriella Orlando, direttore di Confcommercio Grosseto – di un importante passo in avanti verso l’emersione di tutti gli affitti in nero che specie in estate distorcono un mercato che per il nostro territorio è molto importante. Più volte, nel corso di questi ultimi mesi, abbiamo messo in evidenza la pericolosità, per il mercato ma anche per la sicurezza degli stessi turisti, della pratica delle locazioni ‘fantasma’ esercitata da chi vuole mettere a reddito la seconda o terza casa ereditata dalla nonna che giace da anni abbandonata a se stessa. Non so se l’introduzione del CIN riuscirà a risolvere subito questo problema che purtroppo si è fatto molto radicato anche nella nostra provincia, ma di certo è un inizio positivo”.

Direttore Orlando, chi deve richiedere il CIN?

“Tutti i proprietari o gestori di strutture turistico-ricettive, sia alberghiere che extralberghiere (B&B, affittacamere, agriturismi, ecc.); unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche; unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione breve (inferiore a 30 giorni)”.

Come si ottiene il Codice identificativo nazionale?

“Il CIN va richiesto attraverso la piattaforma informatica dedicata del Ministero del Turismo, raggiungibile al sito internet: bdsr.ministeroturismo.gov.it. Per qualsiasi necessità di assistenza o supporto, però, si possono contattare gli uffici di Confcommercio Grosseto scrivendo all’indirizzo email: sindacale@confcommerciogrosseto.it”.

I soggetti interessati quanto tempo hanno per richiedere e ottenere il CIN?

“In questo momento il CIN è in fase sperimentale. Diverrà pienamente operativo 60 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello specifico avviso emesso dal Ministero del Turismo, inizialmente prevista per il 1 settembre 2024. Verosimilmente, dunque, si ha tempo fino al prossimo 30 ottobre. Da quella data in poi tutti gli immobili oggetto di questo nuovo provvedimento dovranno esporre il CIN all’esterno della struttura e in tutti gli annunci pubblicitari relativi alla medesima, inclusi gli annunci in internet”.

Gli immobili sottoposti a obbligo di CIN devono fare qualche adeguamento strutturale?

“Le attività di impresa classificate come strutture ricettive rispondono già ai requisiti di sicurezza e igiene previsti dalle normative nazionali e regionali e dunque per loro sarà sufficiente richiedere, ottenere ed esporre il CIN. Invece gli immobili che ciascun privato cittadino destina abitualmente a locazioni con finalità turistiche o a locazioni brevi senza servizi aggiuntivi oltre al cambio biancheria e alla pulizia iniziale e finale, devono adeguarsi – se già non lo sono – alle specifiche disposizioni del Decreto Anticipi già convertito in legge. Ovvero devono essere dotati di dispositivi funzionanti per la rilevazione di gas combustibili e del monossido di carbonio; devono essere dotati di estintori portatili a norma di legge (capacità minima non inferiore a 6 litri) da posizionare in punti accessibili e visibili, in particolare in prossimità degli accessi e in vicinanze delle aree di maggior pericolo. In ogni caso ci deve essere un estintore ogni 200 metri quadrati di superficie, o frazione; e minimo un estintore per piano”.

Secondo lei perché è importante avere il CIN?

“In primo luogo è un obbligo di legge: avere il CIN è un obbligo di legge e chi non lo possiede rischia sanzioni amministrative. Poi c’è il tema della promozione della propria struttura. Essere in possesso del CIN permette di pubblicizzare la propria struttura sui portali turistici ufficiali; inoltre il Codice identificativo nazionale è come se fosse una sorta di ‘bollino di regolarità’:  attesta, cioè, la rispondenza delle strutture e degli immobili a tutti i requisiti previsti dalla legge”.

Dove trovare maggiori informazioni?

“Per avere informazioni più dettagliate e aggiornate sulla procedura per ottenere il CIN si possono contattare i nostri uffici scrivendo all’indirizzo mail sindacale@confcommerciogrosseto.it”.

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